Protezione degli occhi: non solo occhiali da lavoro

Venerdì 28 Aprile 2017

Le normative e i prodotti di riferimento per la protezione degli occhi

I rischi a cui sono sottoposti gli occhi durante il lavoro sono di varia natura e occorre dotarsi dei dispositivi più adatti a seconda della mansione che si svolge. Impariamo a conoscere più nel dettaglio le tipologie e le normative di riferimento per la categoria dei DPI di protezione per gli occhi,

Protezione degli occhi: tipologie di dispositivo

Innanzitutto bisogna distinguere tre tipologie di DPI per la protezione della vista:

  1. occhiali a stanghetta → con montatura. Devono adattarsi perfettamente al volto. Hanno dei ripari laterali, a volte con delle fessure per permettere una corretta aerazione. È importante che non si deformino a causa della temperatura e dell'umidità. Devono essere composti da materiali non dannosi per la salute e non infiammabili;

  2. occhiali a maschera (o maschere) → dispongono di un elastico e aderiscono perfettamente al viso;

  3. visiere (o schermi/ripari facciali) → sono fissati al casco e non sono chiusi del tutto, quindi quasi mai garantiscono un riparo laterale. Riparano da rischi quali: schegge, scintille, schizzi, calore radiante, sostanze chimiche.

Esiste una quarta tipologia, i cosiddetti schermi a mano, riparano occhi, viso e collo e sono dotati di lastre di sicurezza filtranti e a volte anche di lastre interne per proteggere dalle scariche elettriche.

Protezione degli occhi: quali sono i rischi?

I dispositivi di protezione per la vista devono proteggere da una vasta serie di rischi:

  • meccanici → polveri, particelle metalliche, sabbia, detriti, abrasioni, trucioli;

  • chimici → gas, goccioline o proiezioni di solventi, acidi, basi, soluzioni chimiche, aerosol liquidi, fumi, vapori;

  • radiazioni → raggi infrarossi, UV, laser, luce viva;

  • elettrici → arco elettrico da corto circuito;

  • termici → liquidi caldi, metalli (e altro) fusi, fiamme.

Come scegliere i dispositivi adeguati per la protezione degli occhi?

Per una corretta scelta dei DPI ci si può avvalere delle marcature che si trovano sulle lenti e sulle montature degli occhiali e delle maschere.

Di seguito delle tabelle che spiegano i significati delle sigle e delle cifre marcate sui DPI.


Marcatura dell'occhiale sulla lente:

Numero di scala/filtro

Nome/sigla del produttore

Classe ottica

Resistenza meccanica

Requisiti aggiuntivi

Marchio di conformità

2 – 3

U

1

FT

K N

CE

Marcatura dell'occhiale sulla montatura

Nome/sigla produttore

Norma

Resistenza meccanica

Marchio di conformità

U

EN166

FT

CE

Marcatura della maschera sulla lente

Numero di scala/filtro

Nome/sigla del produttore

Classe ottica

Resistenza meccanica

Campi di impiego

Requisiti aggiuntivi

ID ente notificato per DPI III° cat.

Marchio di conformità

2C – 1.2

U

1

BT

9

K N

68

CE

Marcatura della maschera sulla montatura

Nome/sigla del produttore

Norma

Campi d'impiego

Resistenza meccanica

Filtro compatibile con la montatura

ID Ente notificato per DPI III° cat.

Marchio di conformità

U

EN166

3 4 5 9

BT

2C – 1.2

68

CE

Descrizione:

  • numero di scala → indica la scala di protezione delle lenti, cioè se hanno un effetto filtrante. Il numero di scala è rappresentato da due cifre che indicano la prima il numero di protezione (il tipo di filtro), la seconda il numero di graduazione. Se il numero di protezione marchiato è 2 o 3 indicherà la protezione dai raggi UV (3 per prodotti EN 170:1992 e 2C per prodotti EN170:2002), se è 4 indicherà la protezione ai raggi infrarossi, se 5 o 6 la protezione dalla radiazione solare. La seconda cifra indica il numero di graduazione e più questo sarà elevato, maggiore sarà l'azione filtrante della lente;

  • sigla del produttore

  • classe ottica → indica il potere rifrattivo della lente (le classi sono tre. I dispositivi che rientrano nella terza possono essere impiegati solo per un breve periodo);

  • resistenza → indica il grado di resistenza agli urti. Ci sono quattro categorie: S = resistenza alla robustezza incrementata (12 m/s); F = resistenza all'urto a bassa energia (45 m/s); B = resistenza all'urto a media energia (120 m/s); A = resistenza all'urto ad alta energia (190 m/s). Se a seguito di una qualsiasi di queste lettere si trova una T, significa che l'occhiale può resistere a urti anche dopo esser stato sottoposto a condizioni estreme, per es. temperature da 5° C a 55° C;

  • campo → indica il campo di impiego. Ci sono dei numeri che corrispondono a un campo specifico: 3 = liquidi, gocce e spruzzi, 4 = particelle di polvere grossa, 5 = gas e particelle di polvere sottile; 8 = arco elettrico; 9 = metallo fuso e solidi caldi

  • requisiti → indica altri requisiti specifici: K = resistenza al deterioramento da particelle sottili; N = resistenza all'appannamento;

  • marcatura CE → significa che il dispositivo ha superato i test ed è conforme alla norma EN166.

Protezione degli occhi: normative di riferimento

  • EN 166 Protezione personale occhi. Requisiti base e specifiche.
  • EN 175 Protezione personale. Dispositivi di protezione degli occhi e del viso durante la saldatura e i procedimenti connessi.
  • EN 165 Protezione personale occhi. Vocabolario.
  • EN 167 Protezione personale occhi. Metodi di prova ottici.
  • EN 168 Protezione personale occhi. Metodi di prova non ottici.
  • EN 160 Protezione personale occhi. Filtri per saldatura e connessi.
  • EN 170 Protezione personale occhi. Filtri UV.
  • En 171 Protezione personale occhi. Filtri IR.
  • EN 172 Protezione personale occhi. Filtri solari per uso industriale.
  • EN 1731 Protezione personale occhi. Protettori occhi e del viso a rete.
  • EN 379 Specifiche per filtri automatici di saldatura.


Sarà il datore di lavoro a valutare i rischi effettivi delle attività e sulla base di questi, fornire i DPI più adeguati (la responsabilità della scelta, quindi, non può ricadere né sul fornitore, né sul produttore né sul lavoratore).


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