Protezione degli occhi: non solo occhiali da lavoro
Le normative e i prodotti di riferimento per la protezione degli occhi
I rischi a cui sono sottoposti gli occhi durante il lavoro sono di varia natura e occorre dotarsi dei dispositivi più adatti a seconda della mansione che si svolge. Impariamo a conoscere più nel dettaglio le tipologie e le normative di riferimento per la categoria dei DPI di protezione per gli occhi,
Protezione degli occhi: tipologie di dispositivo
Innanzitutto bisogna distinguere tre tipologie di DPI per la protezione della vista:
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occhiali a stanghetta → con montatura. Devono adattarsi perfettamente al volto. Hanno dei ripari laterali, a volte con delle fessure per permettere una corretta aerazione. È importante che non si deformino a causa della temperatura e dell'umidità. Devono essere composti da materiali non dannosi per la salute e non infiammabili;
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occhiali a maschera (o maschere) → dispongono di un elastico e aderiscono perfettamente al viso;
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visiere (o schermi/ripari facciali) → sono fissati al casco e non sono chiusi del tutto, quindi quasi mai garantiscono un riparo laterale. Riparano da rischi quali: schegge, scintille, schizzi, calore radiante, sostanze chimiche.
Esiste una quarta tipologia, i cosiddetti schermi a mano, riparano occhi, viso e collo e sono dotati di lastre di sicurezza filtranti e a volte anche di lastre interne per proteggere dalle scariche elettriche.
Protezione degli occhi: quali sono i rischi?
I dispositivi di protezione per la vista devono proteggere da una vasta serie di rischi:
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meccanici → polveri, particelle metalliche, sabbia, detriti, abrasioni, trucioli;
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chimici → gas, goccioline o proiezioni di solventi, acidi, basi, soluzioni chimiche, aerosol liquidi, fumi, vapori;
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radiazioni → raggi infrarossi, UV, laser, luce viva;
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elettrici → arco elettrico da corto circuito;
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termici → liquidi caldi, metalli (e altro) fusi, fiamme.
Come scegliere i dispositivi adeguati per la protezione degli occhi?
Per una corretta scelta dei DPI ci si può avvalere delle marcature che si trovano sulle lenti e sulle montature degli occhiali e delle maschere.
Di seguito delle tabelle che spiegano i significati delle sigle e delle cifre marcate sui DPI.
Marcatura dell'occhiale sulla lente:
Numero di scala/filtro |
Nome/sigla del produttore |
Classe ottica |
Resistenza meccanica |
Requisiti aggiuntivi |
Marchio di conformità |
2 – 3 |
U |
1 |
FT |
K N |
CE |
Marcatura dell'occhiale sulla montatura
Nome/sigla produttore |
Norma |
Resistenza meccanica |
Marchio di conformità |
U |
EN166 |
FT |
CE |
Marcatura della maschera sulla lente
Numero di scala/filtro |
Nome/sigla del produttore |
Classe ottica |
Resistenza meccanica |
Campi di impiego |
Requisiti aggiuntivi |
ID ente notificato per DPI III° cat. |
Marchio di conformità |
2C – 1.2 |
U |
1 |
BT |
9 |
K N |
68 |
CE |
Marcatura della maschera sulla montatura
Nome/sigla del produttore |
Norma |
Campi d'impiego |
Resistenza meccanica |
Filtro compatibile con la montatura |
ID Ente notificato per DPI III° cat. |
Marchio di conformità |
U |
EN166 |
3 4 5 9 |
BT |
2C – 1.2 |
68 |
CE |
Descrizione:
-
numero di scala → indica la scala di protezione delle lenti, cioè se hanno un effetto filtrante. Il numero di scala è rappresentato da due cifre che indicano la prima il numero di protezione (il tipo di filtro), la seconda il numero di graduazione. Se il numero di protezione marchiato è 2 o 3 indicherà la protezione dai raggi UV (3 per prodotti EN 170:1992 e 2C per prodotti EN170:2002), se è 4 indicherà la protezione ai raggi infrarossi, se 5 o 6 la protezione dalla radiazione solare. La seconda cifra indica il numero di graduazione e più questo sarà elevato, maggiore sarà l'azione filtrante della lente;
-
sigla del produttore
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classe ottica → indica il potere rifrattivo della lente (le classi sono tre. I dispositivi che rientrano nella terza possono essere impiegati solo per un breve periodo);
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resistenza → indica il grado di resistenza agli urti. Ci sono quattro categorie: S = resistenza alla robustezza incrementata (12 m/s); F = resistenza all'urto a bassa energia (45 m/s); B = resistenza all'urto a media energia (120 m/s); A = resistenza all'urto ad alta energia (190 m/s). Se a seguito di una qualsiasi di queste lettere si trova una T, significa che l'occhiale può resistere a urti anche dopo esser stato sottoposto a condizioni estreme, per es. temperature da 5° C a 55° C;
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campo → indica il campo di impiego. Ci sono dei numeri che corrispondono a un campo specifico: 3 = liquidi, gocce e spruzzi, 4 = particelle di polvere grossa, 5 = gas e particelle di polvere sottile; 8 = arco elettrico; 9 = metallo fuso e solidi caldi
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requisiti → indica altri requisiti specifici: K = resistenza al deterioramento da particelle sottili; N = resistenza all'appannamento;
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marcatura CE → significa che il dispositivo ha superato i test ed è conforme alla norma EN166.
Protezione degli occhi: normative di riferimento
- EN 166 Protezione personale occhi. Requisiti base e specifiche.
- EN 175 Protezione personale. Dispositivi di protezione degli occhi e del viso durante la saldatura e i procedimenti connessi.
- EN 165 Protezione personale occhi. Vocabolario.
- EN 167 Protezione personale occhi. Metodi di prova ottici.
- EN 168 Protezione personale occhi. Metodi di prova non ottici.
- EN 160 Protezione personale occhi. Filtri per saldatura e connessi.
- EN 170 Protezione personale occhi. Filtri UV.
- En 171 Protezione personale occhi. Filtri IR.
- EN 172 Protezione personale occhi. Filtri solari per uso industriale.
- EN 1731 Protezione personale occhi. Protettori occhi e del viso a rete.
- EN 379 Specifiche per filtri automatici di saldatura.
Sarà il datore di lavoro a valutare i rischi effettivi delle attività e sulla base di questi, fornire i DPI più adeguati (la responsabilità della scelta, quindi, non può ricadere né sul fornitore, né sul produttore né sul lavoratore).
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